Poesia:Che dice la pioggerellina di mazo, di Agiolo Silvio Novaro

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LaviniaLP
view post Posted on 30/9/2009, 12:39




Angiolo Silvio Novaro (Diano Marina 1866 - Oneglia 1938) fu un poeta e scrittore minimalista italiano.
Nacque a Diano Marina il 12 novembre del 1866, ma con la famiglia si trasferì presto ad Oneglia per prendere il suo posto nella ditta olearia di famiglia la "P. Sasso e Figli" di proprietà della madre Paolina Sasso.
Le sue prime opere sono romanzi e novelle di ispirazione verista, pubblicati su riviste del tempo; poi, dopo il matrimonio con Laura Butta nel 1894 e la nascita del figlio Jacopo, la sua produzione si arricchì di liriche, raccolte nel suo libro più famoso Il Cestello.
Il dolore per la morte di Jacopo durante la prima guerra mondiale determinò un'opera di intensa commozione: Il fabbro armonioso.
Della sua opera poetica si ricorda particolarmente la poesia: Che dice la pioggerellina di marzo?, per decenni presente su migliaia di sussidiari, che generazioni di studenti hanno imparato nelle scuole elementari.
Morì ad Oneglia il 10 marzo 1938 (Da Wikipedia, l'enciclopedia libera)




Che dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell’orto, sul fico e sul moro
ornati di gèmmule d’oro?

Passata è l’uggiosa invernata,
passata, passata!
Di fuor dalla nuvola nera,
di fuor dalla nuvola bigia
che in cielo si pigia,
domani uscira’ Primavera
guernita di gemme e di gale,
di lucido sole,
di fresche viole,
di primule rosse, di battiti d’ale,
di nidi,
di gridi,
di rondini ed anche
di stelle di mandorlo, bianche...

Che dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell’orto, sul fico e sul moro
ornati di gèmmule d’oro?

Ciò canta, ciò dice:
e il cuor che l’ascolta è felice.
Che dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell’orto.






.La casa delle farfalle


Settembre andava per la valle
tirandosi dietro gli ori suoi,
lento come al giogo i buoi,
e noi abitavamo felici
la casa che tu dici
delle farfalle.

Le farfalle erano senza fine
leggiadre: candide, cinerine
gialle cerule verdine:
vestite di sete e mussoline,
così fragili, così fine.

Trepidavano in folle ai vetri,
sfioravano tende e pareti:
di semplici e cheti
giri di danza
empievano l'estatica stanza:
finchè sazie del moto perenne
si posavano: ed erano gemme.

Erano la più vaga cosa
del mondo: la gioia che non osa
traboccare nel canto,
l'aiuto del verso,
l'immagine della mia Musa,
la freschezza del nostro cuore,
l'elogio del nostro amore
sempre uguale e diverso
e ti piacevano tanto!



thanks to:edizioniedessae.forumcommunity.net
tanks to:doriana puglisi
 
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xxLPforeverxx
view post Posted on 13/12/2009, 15:53




Quella della pioggerellina è carinissima!!! L'avevo letta alle elementari!!! xD
 
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LaviniaLP
view post Posted on 26/12/2009, 10:52




è bellina =D
 
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2 replies since 30/9/2009, 12:39   1447 views
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